Che cos’è la visita ortottica

La visita ortottica è la valutazione clinica effettuata dall’ortottista, il professionista sanitario che si occupa di valutare e riabilitare i disturbi dell’apparato visivo che possono insorgere sia nel bambino che nell’adulto.

Proprio grazie alla visita ortottica è possibile indagare la presenza di disturbi quali lo strabismo, la visione doppia, l’ambliopia (o occhi pigro) e curarli attraverso specifiche tecniche riabilitative ortottiche.

Presso il centro Target, l’ortottista collabora in equipe con altri professionisti della riabilitazione (fisioterapista, logopedista e psicomotricista) e figure mediche (pediatra, oculista e neuropsichiatra infantile).

In questo modo è possibile garantire un approccio globale alla cura del bambino e dell’adulto.

 

visita ortottica

 

Perché fare la visita ortottica

La visita ortottica è importante per due ragioni:

 

  1. Nei bambini

Per prevenire lo sviluppo di possibili problemi oculari.

È particolarmente importante eseguirla in età prescolare, quando il bambino ha circa 3-5 anni.

A questa età, è possibile individuare in tempo problemi come l’ambliopia (o occhio pigro), lo strabismo e deficit della muscolatura oculo-estrinseca.

In presenza di queste problematiche, è indispensabile un trattamento riabilitativo tempestivo per permettere un’adeguata crescita delle funzioni visive.

È dimostrato che la plasticità neuronale si riduce progressivamente con la crescita del bambino. Infatti, iniziare una terapia ortottica dopo i 7 anni non è efficace nel garantire un adeguato recupero funzionale.

 

visita ortottica pediatrica

 

  1. Nei bambini e negli adulti

Per riabilitare le problematiche oculari, riducendo così i sintomi e i disturbi ad esse correlati.

È particolarmente consigliata nell’adulto quando sono presenti problemi quali mal di testa, affaticamento visivo, visione doppia e problemi di messa a fuoco. Soprattutto per le persone che lavorano al computer per diverse ore al giorno.

La terapia ortottica si può svolgere con diverse modalità: sedute di riabilitazione ortottica, esercizi domiciliari che il paziente esegue sulla base delle indicazioni dell’ortottista, training visivo attraverso l’impiego di una piattaforma online dedicata.

 

In cosa consiste

La visita ortottica consiste nell’esecuzione di diversi test, tra i quali:

  • la misurazione dell’acutezza visiva soggettiva
  • l’esame dei movimenti oculari
  • l’esame della convergenza e dell’accomodazione, indispensabili per una corretta capacità di messa a fuoco
  • il test del senso stereoscopico (visione della tridimensionalità)
  • la valutazione dell’attenzione visiva e dei movimenti saccadici coinvolti nei processi di apprendimento, lettura, scrittura, oltre che durante l’attività sportiva.

 

Come funziona

La visita si articola in tre fasi:

 

  1. consulenza ortotticaRaccolta anamnestica e sintomatologica

L’ortottista raccoglie i dati relativi alla storia del paziente individuando tutti gli elementi importanti per l’inquadramento clinico.

Sono di fondamentale importanza non solo i disturbi soggettivi avvertiti dal paziente, ma l’inquadramento a 360° del paziente dal momento che lo stile di vita, la tipologia di impegno visivo, la storia pregressa sono fattori spesso coinvolti o determinanti disturbi visivi motori o sensoriali.

 

  1. esame ortotticoEsame di valutazione

Successivamente, l’ortottista esegue una serie di test valutativi per capire a che livello è presente l’alterazione funzionale visiva, determinandone così l’entità.

 

  1. visita ortottica riabilitazione visivaRiabilitazione visiva

In base al problema riscontrato e alla sintomatologia relativa l’ortottista programma il tipo di terapia riabilitativo su misura per il paziente valutando caso per caso.

L’ortottista individua il corretto approccio riabilitativo con lo scopo di ripristinare il corretto funzionamento motorio e sensoriale oculare, migliorare la performance visiva e ridurre, talvolta eliminandola, la sintomatologia presente.

Il percorso riabilitativo prevede un approccio globale, a tutto tondo, che comporta, oltre a esercizi ortottici specifici, l’adozione di comportamenti idonei atti a evitare situazioni favorevoli allo sviluppo di sintomatologia e disturbi visivi, l’utilizzo di accorgimenti nello svolgimento delle attività quotidiane, l’adozione di dispositivi ergonomici a supporto di un corretto impegno visivo (ad esempio leggio, impugnature, sedie ergonomiche, filtri per il computer).

 

Quali sono i problemi curati dall’ortottista

  • Strabismo non sempre questo disturbo è evidente. Esistono forme di strabismo latente ovvero non “visibili” ma che possono interferire con un corretto sviluppo delle abilità visive
  • Ambliopia (occhio pigro) che, se non trattata già dalla prima infanzia, compromette lo sviluppo visivo nel bambino
  • Diplopia (visione sdoppiata) o confusione visiva
  • Paralisi oculari
  • Problemi di messa a fuoco (deficit di accomodazione)
  • Deficit di convergenza
  • Astenopia occupazionale, ovvero l’affaticamento visivo nel videoterminalista (uso del pc)
  • Posture anomale o viziate della testa assunte per compensare problemi visivi (rieducazione visuo posturale)
  • Nei DSA (disturbi specifici di apprendimento) e nella Disprassia riabilitazione delle abilità visive che risultano deficitarie interferendo con un corretto apprendimento scolastico
  • Mal di testa di origine oculare (es. affaticamento visivo, interventi ortodontici di espansione del palato)

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