Indice dell’articolo:
- Ambliopia (o occhio pigro): cos’è
- I sintomi dell’occhio pigro
- Occhio pigro: come riconoscerlo
- Come curare l’occhio pigro: i rimedi efficaci
- Esercizi ortottici per l’occhio pigro
Ambliopia (o occhio pigro): cos’è
L’ambliopia, meglio conosciuta come occhio pigro, è una condizione di diminuzione o insufficiente capacità visiva di un occhio (o più raramente entrambi gli occhi), senza causa apparente, non correggibile con l’occhiale ma risolvibile con idonea terapia riabilitativa ortottica.
In presenza di ambliopia la corteccia visiva sopprime l’immagine percepita dall’occhio più debole (pigro o ambliopico).
L’ambliopia è la prima causa di disabilità visiva monoculare e si stima che colpisca circa il 4% della popolazione mondiale.
Le cause più frequenti di ambliopia sono: strabismo, anisometropia (differenza significativa del difetto rifrattivo tra i due occhi), anomalie congenite (cataratta congenita, ptosi palpebrale).
Durante il periodo neonatale e postnatale il sistema visivo è in fase di maturazione, basti pensare per esempio che l’allineamento degli assi visivi e la visione binoculare si sviluppano tra il 6 e 8 mese di vita e che il bambino raggiunge un’acuità visiva di 10/10 verso i 3-4 anni.
Per tale motivo è di primaria importanza che ad entrambi gli occhi giungano stimoli equivalenti, favorendo così un corretto sviluppo della corteccia visiva e della visione binoculare.
I sintomi dell’occhio pigro
Nella maggioranza dei casi l’ambliopia non manifesta sintomi evidenti, passando inosservata e interferendo con un corretto sviluppo visivo.
Raramente il bambino riferisce sintomi specifici poiché la tenera età impedisce allo stesso di rendersi conto della menomazione visiva di un occhio rispetto al controlaterale.
Il principale sintomo è infatti rappresentato dalla scarsa acuità visiva di un occhio, anche se in alcuni casi è possibile sospettare la presenza di occhio pigro quando il bambino tende a strizzare spesso un occhio o assumere atteggiamenti viziati e scorretti della testa, meccanismo di compenso automatico che permette di sfruttare al meglio la buona visione dell’occhio sano.
Quando l’ambliopia è di origine strabica si manifesta una deviazione più o meno evidente dell’occhio interessato, fatta eccezione per i casi in cui si tratta di un microstrabismo che passa invece inosservato.
In alcuni soggetti si nota la presenza di movimenti involontari di un occhio, la scarsa percezione della profondità e tridimensionalità con conseguente nell’esecuzione di attività motorie che coinvolgono questa abilità; talvolta è rilevabile una bassa sensibilità al contrasto.
Occhio pigro: come riconoscerlo
Per riconoscere l’ambliopia ed inquadrare correttamente il problema è necessario sottoporsi a una visita ortottica già dalla prima infanzia proprio in virtù del fatto che nella maggioranza dei casi si manifesta in forma asintomatica.
Qualora i due occhi non avessero la stessa capacità visiva sarà necessario indagarne la causa per poter intervenire tempestivamente per ottimizzare il recupero della funzione visiva.
A questo scopo, la visita di screening ortottico prescolare già a partire dai 3 anni di età è un valido strumento che consente l’individuazione di bambini a rischio di ambliopia.
L’ortottista si occupa di eseguire una serie di test non invasivi, sia soggettivi sia oggettivi, per valutare gli aspetti motori, sensoriali, innervazionali visivi.
In presenza di ambliopia l’ortottista lavora a stretto contatto con l’oculista, che si occupa di diagnosticare la presenza di un eventuale difetto rifrattivo e della prescrizione della correzione ottica più idonea.
Come curare l’occhio pigro: i rimedi efficaci
La fase di maturazione del sistema visivo, denominata “età plastica”, ha completamento intorno al sesto/settimo anno di vita.
Durante questo periodo una tempestiva cura in caso di ambliopia consente il ripristino di una buona capacità visiva: dopo i 7-8 anni decresce progressivamente la possibilità di un buon recupero funzionale.
Il trattamento dell’ambliopia è possibile con l’occlusione (applicazione di un cerotto o benda sull’occhio) oppure con filtri di Bangerter da applicare sugli occhiali dell’occhio “sano”, per stimolare la fissazione e la visione dell’occhio pigro.
Coprendo l’occhio con una migliore funzione visiva si aiuterà il bambino a ripristinare una buona acutezza visiva nell’occhio ambliope, a ripristinare la binocularitá e la percezione stereoscopica (tridimensionalità).
La modalità e la durata temporale di applicazione dell’occlusione vengono stabilite dall’ortottista in funzione dell’età del paziente e della gravità dell’ambliopia.
Tra i rimedi efficaci l’oculista può decidere, insieme all’ortottista, di eseguire la penalizzazione ottica ovvero di ipercorreggere l’occhio sano, penalizzando la visione di quest’ultimo a favore dell’occhio pigro.
Esercizi ortottici per l’occhio pigro
L’occlusione è il trattamento riabilitativo di elezione in caso di ambliopia. Durante il trattamento è possibile eseguire esercizi ortottici per l’occhio pigro allo scopo di allenarlo e stimolarlo ad una maggiore attività visiva.
Durante le ore di occlusione è utile svolgere attività di precisione come per esempio disegnare con il punteruolo, realizzare puzzle o costruzioni con i mattoncini Lego; è utile a scopo riabilitativo proporre attività come disegnare e colorare rispettando appositi spazi o completare le schede della settimana enigmistica come Trova l’Intruso!
La ricerca visiva è un ottimo alleato nella riabilitazione dell’occhio pigro.
È inoltre molto indicato il ricorso a specifiche attività di coordinazione oculo-manuale che, richiedendo un alto livello di attenzione visiva, stimolano l’occhio ambliope.
Non da ultimo un uso consapevole di alcuni videogiochi può essere d’aiuto nel favorire il recupero funzionale dell’occhio pigro.
È sempre bene consultare l’ortottista che darà indicazioni precise sulla tipologia di attività più idonea da svolgere e la durata della stessa.